Realizzare un ebook a partire da Indesign – 2 di ??

Nelle puntate precedenti

Passiamo ora alla seconda parte del tutorial. In questa puntata lascerò stare le quaglie, dalle quali sono comunque molto deluso, nonostante l’ottimo piatto di quaglie con mantello di pancetta mangiato domenica e non vi parlerò neanche dell’incapace e dannoso mostro mitologico che popola il medioevo dell’editoria: il Gràreco, chimera con la testa da redattore, il corpo da grafico e l’occhio del correttore di bozze, del quale le case editrici, soprattutto le piccole e quelle che vivono con pubblicazioni a pagamento, si servono sempre maggiormente.

Questa volta mi rivolgo a voi scrittori, senza appellativi, similitudini o metafore: so quanto siate sensibili e non urterei in alcun modo il vostro animo delicato. In Italia siete più numerosi delle quaglie, quelle della puntata precedente che si trovano fra i cespugli di parco Lambro, e avete un’autostima e una caparbietà nel voler vedere pubblicato il vostro indiscutibile capolavoro, pari solo a quella di una donna nell’età biologica in cui il bisogno di partorire offusca tutti e 5 i sensi oltre a qualunque capacità razionale, una donna inquadrabile tra i 20 e i 45 anni comunemente nota con l’acronimo di MILF (solo per l’età lo so, non vorrei attirarmi le critiche degli esperti del porno).

Per la maggior parte di voi l’unico modo per  dare alla luce il vostro bambino è quello di rivolgersi al reparto di ostetricia di un piccolo editore (per fortuna non tutti fanno così) che vi dice che ha letto la vostra opera e la trova m e r a v i g l i o s a  e che ci sarebbe bisogno di un piccolo contributo per la lavorazione e per la distribuzione. Visto il bisogno di partorire (vedi sopra) vi bevete la cazzata e lasciate di buon grado il piccolo contributo che varia da editore a editore e va da circa 500€ a 2.000 €. Non rimaneteci male ma l’incomprensibile verità è che il vostro bimbo non lo ha letto nessuno, né redazionato, né editato e né tanto meno verrà distribuito, non lo troverete in nessuna libreria, ma una volta pronto prenderete un po’ di copie (pagandole) e le regalerete ai vostri amici. Dopo circa un anno il vostro fantastico Ostetrico vi chiamerà e vi dirà che purtroppo non tutte le copie sono state vendute ma ne è rimasta qualcuna in magazzino (circa 500 copie che sono il totale meno quelle che avete regalato ai vostri amici a spese vostre) che andrebbe mandata al macero; quindi se volete salvare il vostro bimbo dalla rupe Tarpea dovete comprare le copie rimanenti e voi, core de mamma, che fate? Le comprate. Spesa totale per il vostro indiscutibile capolavoro, che verrà trovato poi in futuro, su un altro pianeta o in una realtà parallela da un Cervantes, un Manzoni (o qualunque marziano si voglia servire di un espediente simile) da € 1.000 a € 4.000.

Quello che volevo dirvi è di seguire questo tutorial per creare da soli il vostro ebook e poi regalarlo agli amici… il mondo non avrà fatto a meno della vostra opera d’arte e avrete speso senz’altro meno che con uno pseudoeditore.

Perché tutto questo trippone prima di ogni tutorial?
Per due motivi:

  1. Questa è una forma di pagamento per il know how.
  2. Perché il know how… (ma non sono così arrogante) i consigli non pagati, in genere, non vengono seguiti.

Per chi si fosse perso la puntata precedente può trovarla qui fra i cespugli (ecco ho usato il web come si faceva nell’800, che soddisfazione).

Struttura di un epub

Se non ricordo male avevamo ottenuto il nostro epub, quindi se l’impaginato non è stato realizzato dalla chimera di cui sopra, all’interno del nostro libro elettronico dovremmo avere un bel po’ di file ben organizzati.
Per aprire il file .epub cambiamo l’estensione in .zip e decomprimiamolo (ci sono strade decisamente più veloci e meno dannose ma non è che vi posso dire tutto in poche puntate).

Per poter modificare i file ottenuti procuratevi un editor di xml, html e css ne trovate di gratuiti in rete.

La cartella che avete decompresso dovrebbe presentarsi grosso modo come nella figura seguente:

Cartelle e file in un epub

Cartelle e file in un epub

  1.  La Cartella META-INF contiene il file container.xml che dice al vostro device (#parolaorrenda) dove si trova il file Content.opf, che sarà il motivo della vostra futura conversione al Pastafarianesimo, e il file mimetype che dice al vostro lettore cos’è un epub.
  2. La Cartella OEBPS che contiene altre cartelle e file:
    • Fonts: le font che utilizzeremo per il nostro epub. Scegliete font Open licence e con numerosi glifi in modo da poter incorporare la font senza problemi non solo legali ma anche legati a caratteri particolari (v. greco, russo e similari).
    • Images: dove ci saranno le immagini presenti nel libro
    • Styles: che contiene il foglio di stile.
    • Text: i capitoli del vostro libro.
    • Content.opf: contiene l’elenco di tutti i file che appaiono nel vostro epub e ne stabilisce l’ordine in cui vi verranno mostrati durante la lettura, inoltre al suo interno potete definire i metadati ovvero autore, editore, lingua ecc.Metadati epub
    • Metadati epub

      Toc.nox: Table of Content, nient’altro che il sommario del libro.

I file contenenti i capitoli del vostro libro, quelli con l’estensione .xhtml  dovrebbero avere più o meno questa intestazione:

<?xml version=”1.0″ encoding=”utf-8″ standalone=”no”?> <!DOCTYPE html PUBLIC “-//W3C//DTD XHTML 1.1//EN” “http://www.w3.org/TR/xhtml11/DTD/xhtml11.dtd”>

se avete seguito la banalità che ripeto in modo ossessivo, cioè di applicare in modo corretto gli stili di paragrafo e di carattere in indesign, dovreste avere dei file caratterizzati non dal solo tag p ma da una gerarchia ben precisa es:

<h1 class=”titolo”>titolo</h1>

<h2>sottotitolo</h2>

<p>e così via </p>

 se poi siete stati così bravi da assegnare anche delle classi ai vari tag potreste ottenere qualcosa di decente solo modificando il file degli stili il .css.

Effettuate tutte le modifiche che ritenete opportune, grafica, redazione, riscrittura potete ri-zippare il vostro file e riportare l’estensione da .zip a .epub

Mi raccomando di validare i vostri epub se non volete che i vostri amici vi dicano che non hanno letto la vostra opera meravigliosa perché “non funzionava”.

 

Per eventuali richieste o approfondimenti potete utilizzare i commenti, cercherò di rispondervi in modo cortese, professionale e senza eventuali metafore ve lo giuro!

 

 





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